Vita e gesta del Magnifico Bernardino Ubaldini della Carda di L.Bei e S. Cristini






Lo scorso 27 settembre 2015 a Palazzo Ubaldini, in Apecchio (PU), è stato presentato, alla presenza di un numeroso e attento pubblico, l’ultimo lavoro dei ricercatori storici apecchiesi Leonello Bei e Stefano Cristini: “Vita e gesta del Magnifico Bernardino Ubaldini della Carda”, settimo volume dei "Quaderni di storia locale" dell'Associazione Amici della storia di Apecchio.
La storiografia locale, grazie alle appassionate e minuziose ricerche di Bei e Cristini, si arricchisce così di un nuovo interessantissimo capitolo, in larga parte finora sconosciuto ai più, che getta luce sulle vicende pubbliche e private di questo condottiero che, nei primi anni del ‘400, fu al centro delle trame politiche e militari che coinvolsero i principali potentati italiani, ossia il papato, Firenze, Milano, Venezia, Siena e il regno di Napoli.
La minuziosa ricostruzione frutto della lunga ricerca di Bei e Cristini, ci restituisce “el Magnifico” Bernardino che si confronta alla pari con i più famosi condottieri italiani del tempo, su tutti i fronti dell’Italia settentrionale e centrale, inoltre, grazie al rispetto e alla credibilità acquisiti presso le corti signorili dell’epoca, ne diventa in alcune situazioni anche il consigliere politico, oltreché militare, mettendo la sua sagacia (non a caso era soprannominato “la volpe dell’Appennino”) al servizio ora dell’uno, ora dell’altro signore, secondo l’uso del tempo, ma sempre con grande lealtà e correttezza.
Scrivono gli autori nell’introduzione: “Condottiero di armate, abile stratega e all’occorrenza feroce combattente, Bernardino a differenza di altri capitani di ventura, è stato anche un fine diplomatico dai comportamenti signorili e galanti. La sua abilità come stratega e soldato lo hanno reso un mercenario fra i più contesi e pagati del suo tempo. L’invidia e l’odio che c’erano nei suoi confronti da parte di amici e nemici, non fecero altro che aumentare la sua fama”. 
Il libro però non ripercorre soltanto la vita del famoso condottiero, perché in parallelo analizza le vicende che lo portarono ad essere ritratto, in modo infamante, al centro di uno dei quadri più famosi ed ammirati del rinascimento italiano, la “Battaglia di San Romano” di Paolo Uccello, un trittico la cui parte centrale, nota come “Disarcionamento di Bernardino della Carda” è conservata agli Uffizi di Firenze, mentre le altre due tavole “Niccolò Tolentino alla testa dei fiorentini” e “Intervento decisivo a fianco dei fiorentini di Michele Attendolo” sono conservati, rispettivamente alla National Gallery di Londra e al Louvre di Parigi. Dallo studio dei due ricercatori apecchiesi emerge che il “disarcionamento” fu in realtà il risultato di una specie di “macchina del fango” ante litteram, che i fiorentini utilizzarono per infamare il condottiero della Carda, il quale  aveva voltato loro le spalle in seguito al rifiuto di dar corso alla liberazione di alcuni prigionieri per i quali Bernardino aveva dato la sua parola. In realtà, secondo Bei e Cristini, durante la “Battaglia di San Romano”, Bernardino non venne mai disarcionato, mentre lo fu durante la  battaglia di Anghiari del 9 ottobre 1425, proprio quando era al servizio di Firenze. Durante questo scontro l’Ubaldini cadde vittima di un complotto e, disarcionato, fu catturato e condotto prigioniero a Milano. 
Battaglia di San Romano di Paolo Uccello - Disarcionamento di Bernardino della Carda (1)
Insomma viene dato in pasto agli storici dell’arte tanto materiale sul quale riflettere e indagare, che certo non mancherà, come al solito, di suscitare interesse e polemiche.

Dettaglio del disarcionamento di Barnardino.
Concludiamo, infine questa breve presentazione del libro, ricordando il ruolo fondamentale che Bernardino ebbe nelle vicende del duca Federico da Montefeltro, infatti, secondo un’opinione ormai condivisa in modo quasi unanime dagli storici, fu proprio Bernardino, che aveva preso in sposa Aura, la figlia di Guidantonio Montefeltro, il vero genitore di Federico, ma questa è un’altra storia che gli autori hanno già affrontato in modo esauriente nel libro pubblicato nel 2000 “La Doppia Anima, la vera storia di Ottaviano Ubaldini e Federico da Montefeltro”. 
Battaglia di San Romano di Paolo Uccello - Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini (2)
Insomma un contributo prezioso quello di Bei e Cristini, che merita di essere letto e gustato con attenzione, sia per le sue molteplici sfaccettature, che per i molti stimoli offerti per approfondire un periodo storico denso di avvenimenti, nonché per esplorare alcuni temi che da sempre impegnano gli storici dell’arte.  

Battaglia di San Romano di Paolo Uccello - Intervento decisivo a fianco dei fiorentini di Michele Attendolo (3)
  

(1)  "Uccello Battle of San Romano Uffizi" di Paolo Uccello - Opera propria, VivaItalia1974, 2012-09-29 09:40:33. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Uccello_Battle_of_San_Romano_Uffizi.jpg#/media/File:Uccello_Battle_of_San_Romano_Uffizi.jpg
(2) "San Romano Battle (Paolo Uccello, London) 01" di Paolo Uccello - Gallery link. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/ File:San_Romano_Battle_(Paolo_Uccello,_London)_01.jpg#/media/File:San_Romano_Battle_(Paolo_Uccello,_London)_01.jpg
(3)  "San Romano Battle (Paolo Uccello, Paris) 01" di Paolo Uccello - Web Gallery of Art:   Image  Info about artwork. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:San_Romano_Battle_(Paolo_Uccello,_Paris)_01.jpg#/media/File:San_Romano_Battle_(Paolo_Uccello,_Paris)_01.jpg         

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