Le origini di Apecchio di Leonello Bei




I libri di storia, a nostro avviso, possono essere suddivisi in due grandi macro-categorie: quelli che organizzano sistematicamente lo stato dell’arte su un determinato argomento e diventano testi di riferimento sull’argomento, oppure quelli che non hanno paura di avventurarsi su nuove tesi e ipotesi di studio, incuranti delle potenziali critiche che potrebbero arrivare dal mondo “accademico”. Ebbene il libro di Leonello Bei “Le origini di Apecchio”, appartiene a quest’ultimo gruppo, perché l’autore, nel ripercorrere le origini di Apecchio (Pu) e le sue comuni radici con Città di Castello (Pg), espone ipotesi nuove e offre molti spunti interessanti e che meritano di essere approfonditi. Il lavoro di Bei, che ormai è considerato tra gli storici locali il “biografo ufficiale” della famiglia Ubaldini, tra i tanti temi toccati pone l’accento su due aspetti:
1) le “origini picene” di Apecchio, città che sarebbe stata fondata nell'VII secolo a.C. da un gruppo appartenente a questo popolo italico che dalla costa si spinse verso l’entroterra, arrivando fino all’attuale Città di Castello;
2) l’individuazione del luogo dove si svolse la “Battaglia di Tagina”, ovvero una delle battaglie decisive della guerra greco-gotica, che nel 552 pose di fronte il generale bizantino Narsete e il re dei Goti Totila. Quest'ultimo nello scontro ebbe la peggio, perdendo anche la vita per le conseguenze dello scontro.
La tesi delle “origini picene” di Apecchio è sicuramente molto suggestiva e viene sostenuta dall’autore con ricchezza di argomentazioni, basandosi anche sul lavoro di altri storici che negli anni hanno approcciato l’argomento. Relativamente al secondo punto, l’autore entra in una controversia aperta ormai da alcuni secoli e finora mai risolta in modo definitivo, considerato che le tesi che vantano più sostenitori al riguardo sono almeno quattro e non è detto che in futuro non se ne aggiungano altre. In ogni caso Bei è sicuro di aver individuato il luogo dell’epico scontro nella “Piana di Lentagio” , una pianura nei pressi di Acqualagna (Pu), mentre il corpo di Totila, dopo la sua morte, sarebbe stato trasportato a Cagli (Pu), luogo dove fu tumulato.
Insomma, due bei sassi lanciati nello stagno degli appassionati di storia locale, che stimolano la curiosità e..... la curiosità, per uno storico, è un valore imprescindibile.    

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